L’inclusività non è un dettaglio aggiunto ai prodotti: è uno dei principi che guidano da anni la ricerca e la progettazione di Sartori Ambiente. Nel settore della gestione dei rifiuti, garantire l’accessibilità significa permettere alle persone di partecipare attivamente, in modo semplice e sicuro alla raccolta differenziata. Un impegno che l’azienda porta avanti da tempo e che ha generato soluzioni oggi riconosciute a livello nazionale e internazionale.
Il percorso di Sartori Ambiente verso l’inclusività prende forma concreta nel 2012, quando il Comune di Forlì avvia la raccolta domiciliare e si trova a dover rispondere a una domanda chiara posta dall’Unione Ciechi e Ipovedenti: come possono le persone cieche o ipovedenti riconoscere in autonomia i contenitori della raccolta differenziata?
La risposta nasce da un tavolo di lavoro congiunto tra amministrazione, operatori del settore, rappresentanti delle associazioni e tecnici specializzati. Da questo confronto prende forma un sistema di simboli tattili progettati secondo i principi del design for all, concetto che sarebbe stato formalizzato qualche anno dopo dalla norma ISO 24507:2021, dedicata agli elementi tattili e visivi per favorire la comprensione universale.
I simboli integrano due componenti:
- un pittogramma in rilievo, facilmente percepibile al tatto e coerente con la tipologia del rifiuto
- la lettera iniziale in Braille, scelta tra quelle più riconoscibili a livello internazionale.
Questo permette di superare un limite fondamentale: non tutte le persone con disabilità visiva leggono il Braille, mentre un elemento tattile intuitivo può essere immediatamente riconoscibile da chiunque. Dimensioni, spessori e spaziature vengono ottimizzati grazie a diverse prove tattili per garantirne la piena leggibilità.
La scelta più significativa arriva al momento dell’adozione: tutti i cittadini ricevono contenitori con simboli tattili, non solo chi ne ha strettamente bisogno.
Un gesto che trasforma un’esigenza specifica in un’occasione educativa, adottata anche nelle scuole con laboratori dedicati alla raccolta differenziata “al buio”.
Questa decisione risulta oggi perfettamente in linea con i requisiti dell’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882), entrato in vigore in Italia nel 2025, che chiede che i prodotti e servizi destinati al pubblico rispondano a criteri di accessibilità universale.
L’esperienza maturata con i simboli tattili non è rimasta un episodio isolato. Negli anni, Sartori Ambiente ha esteso la logica del Design for all all’intera gamma di prodotti.
Il caso più emblematico è UrbaE, il primo contenitore per la raccolta dei rifiuti certificato Ergocert 4 stelle e progettato secondo i criteri della progettazione centrata sulla persona (ISO 9241-210).
L’obiettivo: permettere agli operatori ecologici di lavorare con meno fatica, meno rischio di infortuni e maggiore efficacia operativa.
Le sue caratteristiche includono:
- maniglia ergonomica ambidestra con tre punti di presa
- prese inferiori multiple che migliorano l’ergonomia di sollevamento
- geometrie ottimizzate per ridurre lo sforzo nei movimenti ripetitivi
- un processo di progettazione verificato e certificato attraverso la metodologia Human-Centered Design.
In questo modo l’inclusività assume dimensioni più ampie: non riguarda solo il cittadino, ma anche chi quotidianamente garantisce il funzionamento del servizio pubblico. Accessibilità sensoriale ed ergonomia professionale diventano due facce della stessa missione: costruire strumenti che rispettino le persone e facilitino il loro lavoro.
Che si tratti di un tassello tattile, di una maniglia ergonomica o di un sistema di apertura pensato per essere utilizzato da tutti, l’obiettivo rimane lo stesso: rendere la raccolta dei rifiuti un servizio davvero accessibile, sicuro e rispettoso delle diversità.
Un impegno che continua a guidare Sartori Ambiente oggi come allora, alimentando innovazioni che mettono al centro ciò che conta davvero: le persone.