DNA Ambiente è il nome del nuovo polo industriale, frutto dell’integrazione tra cinque delle realtà aziendali più innovative del settore: Ambiente.it, Sartori Ambiente, Arcoda, Junker and HPA. Una realtà che vanta già 10 anni di collaborazione interaziendale:
- oltre 2500 amministrazioni locali servite
- 23 milioni di cittadini raggiunti dai servizi
- 1 bolletta Tari su 5 in Italia calcolata con i suoi software
- più di 200mila conferimenti gestiti nei centri di raccolta ogni anno.
DNA Ambiente è stato svelato durante Waste Reloaded, l’evento organizzato lo scorso 2 ottobre a Palazzo Giureconsulti a Milano, che ha avuto la digitalizzazione, l’innovazione e la sostenibilità come principali protagoniste.
DNA Ambiente vuole offrire servizi e strumenti che mettano in condizione i cittadini di svolgere la raccolta differenziata in modo più facile, preciso e vantaggioso, che rendano più efficienti i processi di gestione ambientale e consentano una piena compliance alle più recenti prescrizioni ARERA.
Per l’ecosistema DNA Ambiente, Sartori Ambiente, si occupa di sviluppare soluzioni tecnologiche hardware e software per il conferimento dei rifiuti e contenitori per la raccolta differenziata. “L’attenzione all’ergonomia e alla sostenibilità sono i valori che hanno da sempre caratterizzato la nostra azienda, sin dai primi passi, quasi 30 anni fa”, precisa il CEO Michele Sartori. “Per questo ci impegniamo a sviluppare e produrre attrezzature che siano più facilmente utilizzabili sia dagli utenti che dagli operatori ecologici e vengano realizzate con materiali provenienti da una filiera sostenibile”.
L’ambizione del nuovo polo, uno dei più grandi in Italia, è rendere le proprie soluzioni integrate per il waste management alla portata di tutti gli utilizzatori: dai più piccoli Comuni alle multiutility.
Afferma Cristiano Nardi, presidente esecutivo di Pietro Fiorentini, la società capogruppo di tutte le aziende DNA Ambiente: “Le aziende di DNA Ambiente rappresentano oggi delle eccellenze italiane. Essendo un gruppo internazionale, che opera in oltre 100 mercati, puntiamo a portare queste soluzioni d’eccellenza in tutto il mondo. Allo stesso tempo ci piacerebbe arricchire il nostro ecosistema digitale, trovando, anche al di fuori dell’Italia, ulteriori integrazioni con realtà che condividano i nostri stessi valori”.